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Dal 1996, il mondo festeggia l’uovo
La Giornata Mondiale dell’Uovo (World Egg Day) viene festeggiata ogni anno il secondo venerdì di ottobre.
La prima giornata fu istituita nel 1996 dalla International Egg Commission per sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza e i benefici di questo alimento, che può essere considerato un supercibo della natura.
È ricco infatti di nutrienti essenziali utili al nostro organismo. Contiene in particolare circa il 93% di proteine: un vero e proprio concentrato di energia.
In più, sia da solo che come ingrediente, l’uovo è un alleato super versatile in tutte le cucine, da quelle di casa a quelle dei grandi chef e durante la Giornata Mondiale dell’Uovo vengono organizzate tantissime manifestazioni culinarie a tema.
La storia di ogni uovo è stampata sul guscio
così possiamo sapere con certezza quello che mangiamo. Sempre sul guscio, insieme a questo codice di tracciabilità, può essere indicata facoltativamente la data di scadenza o di deposizione.
Esempio di come leggere il codice identificativo
0 IT 573 FC 00
0 – Tipologia di allevamento: 0 = biologico, 1 = all’aperto, 2 = a terra, 3 = gabbia
IT = Stato di produzione
573 = Codice ISTAT del Comune di provenienza
FC = Provincia di produzione
001 = Codice univoco dell’allevamento in cui la gallina ha deposto l’uovo
L’alimento uovo e le sue proprietà
In particolare, è un’ottima fonte di proteine di alto valore biologico; è ricco, cioè, di tutti gli amminoacidi essenziali utili al nostro organismo.
In un uovo medio, infatti, il contenuto proteico è pari a 6,5 g, ovvero il 13% del fabbisogno giornaliero di un adulto.
Le proteine sono fondamentali per la costituzione delle cellule, delle ossa, dei muscoli e degli ormoni
L’uovo contiene inoltre vitamine A, D ed E, vitamine del gruppo B, ferro, fosforo, sodio, magnesio e potassio.
Queste proprietà nutrizionali sono distribuite in modo diverso tra il tuorlo, il cosiddetto rosso dell’uovo, e l’albume, detto anche chiara o bianco d’uovo. Il contenuto di vitamine A, D ed E è tutto concentrato per esempio nel tuorlo, insieme a proteine, acqua, grassi e altri elementi nutritivi, mentre l’albume è composto principalmente da acqua e proteine.
Informazioni nutrizionali
Valori medi per 100 grammi di uova di gallina senza guscio*
Valore energetico: kcal 133 (kJ 535)
Proteine: 12,4 g
Carboidrati: 0,5 g
Grassi: 8,7 g
*Dati Istituto Nazionale della Nutrizione
L’uovo più famoso del web
Il creatore dell’account ha pubblicato la foto semplicissima di un uovo di gallina, su sfondo bianco, con un obiettivo ben dichiarato: diventare il post con più like, superando il record mondiale di 18 milioni detenuto in quel momento da Kylie Jenner, modella, personaggio televisivo e imprenditrice americana.
E così è stato. In meno di una settimana, la frittata è stata fatta: l’uovo è diventato campione di like, conquistandone 52 milioni.
L’uovo è stato poi protagonista di altre foto pubblicate, con crepe sempre più evidenti sul guscio e infine una sutura: una cucitura in stile pallone da football che ha anticipato il momento dello svelamento, durante la notte del Super Bowl.
Così, dopo un mese, l’uovo, soprannominato Eugene, ha rivelato a tutti il suo ruolo di testimonial per una campagna di sensibilizzazione sulla salute mentale.
Nel video, infatti, Eugene si trova piano piano con il guscio distrutto per via della pressione mediatica e lancia un importante messaggio: “Se anche tu sei in difficoltà, parla con qualcuno.” – ricomparendo poi tutto d’un pezzo.
L’iniziativa geniale è stata ideata dal creativo pubblicitario Chris Godfrey per la no-profit statunitense Mental Health America: standing ovation.
Sai cosa sono le calaze?
Sono quindi naturali al 100%, composte da particolari proteine e completamente commestibili; non è necessario perciò toglierle, anche se molti provano a farlo, non sapendo bene di cosa si tratti e facendosi fuorviare da errate credenze.
Per via del loro aspetto, simile a un cordone ombelicale, in tanti pensano per esempio che le calaze siano indice di un uovo fecondato. Assolutamente no! Come pure è sbagliato credere che siano una spia di scarsa freschezza dell’uovo: al contrario, tanto più le calaze sono visibili, tanto più l’uovo è fresco!
Frigo o non frigo, questo è il dilemma…
Allora perché però sulle confezioni troviamo poi l’indicazione di conservarle in frigorifero? Come mai questa contraddizione?
Ecco il bandolo della matassa: le uova sono vendute non refrigerate per evitare che, durante il trasporto a casa, venga interrotta la catena del freddo. Gli sbalzi di temperatura in questo caso potrebbero alterare il guscio e quindi la sicurezza delle uova.
Riporle in frigo a casa, invece, fino al momento del loro consumo, è consigliabile per conservarle al meglio, a temperatura costante.
In quest’ottica, è importante però non metterle nello scomparto della porta del frigorifero; qui infatti subiscono frequenti sbalzi di temperatura. Meglio tenerle nella loro confezione e sistemarle in una zona centrale e interna del frigo.
Un’immersione di freschezza
Se affonda in posizione orizzontale è davvero fresco; se si inclina e resta a metà bicchiere non è freschissimo; se galleggia proprio, invece, non è più fresco.
Perché? Perché più l’uovo invecchia, più la piccola sacca che separa il guscio dall’albume si riempie di aria, facendo galleggiare più facilmente l’uovo. La quantità di aria presente all’interno dell’uovo ne determina quindi il grado di freschezza.
Occhio all’occhio di bue
Per l’uovo al tegamino, detto anche in modo pittoresco “all’occhio di bue”, l’ideale è usare una padella antiaderente.
Si inizia sciogliendo a fiamma bassa una noce di burro e già qui bisogna fare attenzione a non scaldare troppo il burro: non deve sfrigolare ma solo diventare liquido.
A questo punto si aggiunge l’uovo: meglio non romperlo direttamente sulla padella e usare dei recipienti a parte, separando il tuorlo dall’albume. Cuocere quindi prima l’albume finché non si rapprende quasi del tutto; mettere poi il tuorlo al centro dell’albume con delicatezza per evitare che si rompa, coprire con il coperchio per circa 1 minuto per intiepidire il tuorlo mantenendolo liquido. Alla fine, aggiungere sale e pepe a piacere.
Pochi minuti e la ricetta cambia
Per un uovo sodo fatto a puntino, riempire un pentolino d’acqua e aggiungere un cucchiaio di aceto: un piccolo trucco per evitare che il guscio si rompa con il sobbollire. Mettere l’uovo nell’acqua ancora fredda, immergendolo completamente. Portare l’acqua a ebollizione. Dal bollore, contare 8-10 minuti di cottura: attenzione perché se si supera questo tempo il tuorlo diventa verdognolo e tende a sbriciolarsi.
Scolare quindi l’uovo, picchiettarne il guscio e lasciarlo un po’ a bagno nell’acqua fredda. Questo è uno dei modi per sgusciarlo più facilmente. Un altro modo, molto divertente, consiste nel battere su un piano il fondo e la punta dell’uovo, togliere parte del guscio creando un’apertura più grande sul fondo e un foro più piccolo sulla punta: soffiando dentro al foro più piccolo l’uovo sodo sguscerà via!
Per l’uovo alla coque, il procedimento di cottura è uguale ma il tempo da calcolare da quando l’acqua bolle è di 3-4 minuti, perché il tuorlo rimanga semi-liquido. Una volta cotto, va leggermente raffreddato sotto l’acqua fredda e servito nell’apposito portauovo.
La preparazione dell’uovo barzotto sta a metà tra quella alla coque e quella dell’uovo sodo, con un tempo di cottura nell’acqua in ebollizione pari a 5-6 minuti.
Il linguaggio delle uova
Ma forse in realtà non è stato fatto niente di grave… ma c’è qualcuno che, per pignoleria, “cerca il pelo nell’uovo” e finisce spesso per “rompere le uova nel paniere”, rovinando i progetti degli altri, magari pensando pure che siano delle “teste d’uovo”, esperti di grandi pensieri ma poco capaci nella pratica.
D’altronde, trovare “la gallina dalle uova d’oro” non è facile “come bere un uovo” e quindi è “meglio un uovo oggi che una gallina domani”!
Cos’è il benessere animale?
ovvero un essere intelligente in grado di provare emozioni, come paura e dolore o felicità e piacere. Il benessere è strettamente collegato con la qualità di vita di un animale e nel suo complesso non include solo lo stato fisico e la salute, bensì anche lo stato psicologico e la capacità di esprimere i suoi comportamenti naturali.
Una gallina ovaiola raggiunge un buon livello di benessere quando è in salute, sia fisica che mentale, ben nutrita, al sicuro e libera di razzolare, becchettare, appollaiarsi ed esprimere altri comportamenti naturali, senza provare dolore, paura e stress.
L’ambiente e le condizioni di allevamento influiscono sul livello di benessere delle galline e dovrebbero rispettare i bisogni degli animali secondo le Cinque Libertà sviluppate dal Farm Animal Welfare Council e riconosciute universalmente come definizione dello stato di benessere di un animale:
- libertà dalla fame, dalla sete e dalla cattiva nutrizione – garantendo la disponibilità di acqua fresca e di una dieta che lo mantenga in piena salute;
- libertà dai disagi ambientali – assicurando all’animale uno spazio appropriato che includa un riparo e un’area di riposo comoda;
- libertà dal dolore, dalle ferite e dalle malattie – prevenendole o diagnosticandole e trattandole rapidamente;
- libertà di esprimere le caratteristiche comportamentali specie-specifiche – fornendo spazio sufficiente, strutture adeguate e la compagnia di animali della stessa specie;
- libertà dalla paura e dallo stress – assicurando condizioni e cure che evitino sofferenza psicologica.
Il Gruppo Sabbatani si impegna a trattare i pulcini e le galline con dignità e rispetto e ad allevarli in ambienti che soddisfino pienamente le loro necessità fisiche, comportamentali, nutrizionali e salutari, eliminando le possibili cause di stress, dolore e sofferenza durante tutte le fasi, dall’accrescimento a fine ciclo.
0, 1, 2 oppure 3? Confrontiamo i diversi sistemi di allevamento
In entrambi questi sistemi le galline hanno accesso all’esterno durante il giorno per almeno un terzo della loro vita e ogni animale ha a disposizione uno spazio esterno di almeno 4m2. Queste tipologie di allevamento offrono alle galline maggiori opportunità di appollaiarsi, fare bagni di polvere, muoversi e andare alla scoperta dell’ambiente circostante becchettando, grattando e andando alla ricerca di cibo, come vermi, insetti ed erba. Durante le ore notturne le galline trovano riparo generalmente in strutture confortevoli dove sono presenti nidi, posatoi e piattaforme, oltre a mangiatoie e abbeveratoi. Nei sistemi biologici la densità di allevamento è limitata a 6 galline/m2 per un numero massimo di 3.000 animali allevabili per colonia, mentre negli allevamenti all’aperto la densità è pari a 9 galline/m2.
Il codice 2 si riferisce invece a sistemi di allevamento a terra. In questi sistemi, le galline sono allevate all’interno di strutture a piano unico o a piani multipli collegati tra loro da piattaforme, dispongono di molti spazi in comune e possono muoversi liberamente. Gli ambienti sono attrezzati con mangiatoie, abbeveratoi, nidi e posatoi. La densità di allevamento è pari a 9 galline/m2. Rispetto agli allevamenti in gabbia (codice 3), questa tipologia di allevamento permette alle galline una maggiore libertà di muoversi, becchettare, farsi le unghie, spiegare le ali e volare.
I diversi sistemi di allevamento di galline a confronto
Gabbia | A terra | All’aperto | All’aperto bio | |
Codice | 3 | 2 | 1 | 0 |
Densità degli animali | 750 cm²/gallina | 9 galline/m² | 9 galline/m² | 6 galline/m² |
Spazio esterno | — | — | 4 m²/gallina | 4 m²/gallina |
Numero di galline totali | Non ci sono limiti | Non ci sono limiti | Non ci sono limiti | 3.000 galline/colonia |
Accesso all’esterno | No | No | Sì | Sì |